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Educare all’interculturalità. Insegnanti, mediatori, formatori. Caratteristiche e funzioni dei diversi ruoli. Quali dinamiche intercorrono tra questi e come costruire un lavoro integrato

di Carla Weber (Ottobre 2004)

La mia riflessione si rivolge a insegnanti, mediatori culturali, formatori come agenti istituzionali di intercultura, figure professionali che si assumono il compito politico e sociale di elaborare vie per arrivare all’integrazione culturale fra bambine e bambini, ragazze e ragazzi, famiglie, comunità di appartenenza e la scuola.
Il concetto di intercultura, non è così semplice e univoco: “inter – cultura” fa pensare ad una cultura che accomuna come possibilità di scelte e esiti di tentativi di cooperazione, ma anche a una cultura che sta nel mezzo mentre il concetto stesso evidenzia differenze, distanze, separazione e conflitti tra quegli universi almeno in parte autonomi e chiusi quali sono le culture.
Se non vi è una relativa chiusura una cultura semplicemente non si genera e l’interculturalità può divenire l’esito di una scelta, di un progetto e di un’invenzione culturali. Si tratta quindi di impegnarsi alla ricerca di vie che individuino la possibile cooperazione in un campo difficile da definire, perché contenente una certa quantità di ambiguità che è costitutiva di tutti i problemi globali e controversi.

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