base

home/documenti/paper

Simulare conflitti: il Consensus Building Institute

di Luca Mori.

Le considerazioni che seguono sono concepite come spunto per la discussione su una pratica promossa dal Consensus Building Institute (presentata nel sito www.workablepeace.org), utilizzata anche in Italia. Si tratta di una pratica che, per quanto codificata, può avere esiti diversi a seconda dei contesti in cui è proposta e del modo in cui chi la conduce sa presentarla e gestire le dinamiche nei gruppi coinvolti: essendoci queste variabili, trattandone in generale si semplifica una realtà complessa. Eppure è necessario trattarne anche in generale.
Ciò che è anzitutto interessante, è che questo tipo di pratica intende fare riflettere sul conflitto attivando relazioni tra persone: in tal senso, in quanto comporta un ‘fare’ e l’impegno ‘emotivo’ di assumere ruoli, è anzitutto una pratica. Il conduttore, tuttavia, all’inizio di ogni esperienza e durante lo svolgimento, introduce elementi teorici e dà spunti affinché i partecipanti imparino ad interpretare concettualmente ciò che accade (ovvero, a collegare ciò che accade durante un ‘gioco di ruolo’ sul conflitto a quelle premesse teoriche a cui inizialmente si fa riferimento).
Tra chi ci lavora – come ho potuto osservare – c’è consapevolezza dei limiti dell’impostazione che andrò subito a esporre: in questo contributo non intendo sollevare obiezioni, ma invitare a riflettere su un quesito che è al tempo stesso teorico e pratico: dati i limiti che gli stessi operatori sono portati a riconoscere, che livello di apprendimento all’elaborazione del conflitto la pratica può consentire? Di quali cautele e integrazioni potrebbe giovarsi?

Scarica file completo (Formato Word)

Segnala questo testo ad un amico