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Lo spazio psichico del limite

di Carla Weber (Settembre 2007)

L’esperienza contemporanea di donne e uomini cresciuti nelle condizioni di vita proprie dei paesi occidentali del nord del mondo, porta tutti i segni di una cultura che ha potenziato le vie del controllo, dell’appropriazione e del dominio nel progettare la propria crescita, il proprio benessere e l’espansione nel pianeta. Oggi ci si chiede se saremo capaci di controllare questa stessa crescita e sta prendendo forma un concetto come quello di decrescita, che richiede la capacità di rinunciare a ciò che si è conquistato nel tempo anche con la violenza, con la consapevolezza che tutto questo continua ad essere presidiato ed affermato da chi ce l’ha, desiderato e sofferto da chi non ha potuto goderne. Il ‘bello’ della decrescita, riguarda una conquista della consapevolezza del limite e quindi non può essere dato per scontato, se non si vuole sostenerlo ideologicamente.
Saremo capaci di darci un limite? Siamo biologicamente e psichicamente predisposti a questo? Siamo liberi di autodeterminare il nostro destino e di contribuire a rendere questo mondo più vivibile?
Sono domande enormi e allo stesso tempo cruciali che vorrei indagare servendomi dei contributi della ricerca psicoanalitica nella convinzione che tale disciplina potesse essere risorsa per comprendere la relazione individuo-società e per lo sviluppo di una cultura dei gruppi e delle istituzioni.

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