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L’arte accade,* sull’orlo del possibile
Mente, esperienza e conflitto estetico

di Ugo Morelli (Ottobre 2006)

"Le cose perfette in poesia
non sembrano strane,
sembrano inevitabili
[J.L.Borges, 2000, 7]

1. Arte e politica
"I sentimenti sono di ieri. Non si pensa nulla di nuovo. Il mondo si sottrae alla descrizione. Tutto l'umano diventa estraneo", ha scritto Heiner Müller. Terenzio, emulato in seguito da Michel de Montaigne, a sua volta scrive: "Nulla di ciò che è umano mi è estraneo". Essere dentro l'unità della specie, parte della coscienza di specie, e allo stesso tempo cogliere la vita e le cose solo dalla unicità singolare, è ciò che ci distingue come umani. E' probabilmente in questo spazio di tensione tra unicità e appartenenza unitaria che si configura l'emergenza della creatività. In parte compensativa dei disagi, in parte generativa di inedita istanza, essa, la creatività, si inscrive con continuità nell'evoluzione della specie. La nostra creatività caratteristica è perciò fondativa della nostra storia individuale e collettiva. La creatività però, pur essendo un'esperienza diffusa, è certamente relativa alla creazione artistica ma non la contiene né ne spiega ed esaurisce la comprensione.
Unità e unicità, creatività umana e creazione artistica conducono al riconoscimento dell'ambiguità come codice del vivente umano.
Ogni esperienza individuale è un'esperienza in prima persona . Ma la prima persona non esaurisce l'esperienza possibile. Nell'incessante gioco tra individuazione e possibilità, esistiamo.

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