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I problemi dell’ambiguità

Riflessioni interne sul libro “Conflitto” di Ugo Morelli
di Antonio Castagna (Giugno 2007)

Questo documento è parte di una più vasta serie di interventi su alcune delle questioni chiave che il libro “Conflitto” di Ugo Morelli ha posto e che sono emerse durante un seminario interno a Polemos.
Ci sembra, restituendo parte delle discussioni che si sono svolte al nostro interno, di poter contribuire ad alimentare il confronto con chi ci legge. Gli interventi che pubblichiamo sono frammentari, benché rivisti per la pubblicazione, risentono infatti della dimensione dialogata dello scambio.

È difficile dire cosa sia l'ambiguità, ed è difficile affrontarla. Le situazioni ambigue ci incuriosiscono e ci spaventano nello stesso tempo. Abbiamo bisogno contemporaneamente di aperture verso l'ignoto e di
stabilità, abbiamo bisogno di maggiore complessità, ma anche di semplificazioni che ci contengano.
Morelli in “Conflitto” mette in evidenza il valore dell'ambiguità per costruire spazi di scoperta. Castagna, che pure condivide l'approccio, prova a mostrarne alcuni aspetti problematici che si presentano soprattutto nella dimensione collettiva della politica.
Porta due esempi difficili, il primo il caso dei genocidi, per fermare i quali potrebbero essere necessarie semplificazioni altrettanto potenti quanto quelle dei carnefici.
Il secondo è l'esempio dei limiti dello sviluppo, a proposito del quale un vincolo cognitivo ci porta a occuparci di fare una buona caduta (una specie di ottica problem solving) piuttosto che un buon atterraggio.
Infine, nel terzo paragrafo, "conflict evolution", si occupa di negoziazione, come tecnica per semplificare l'ambiguità e poterla contenere.

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Il libro Conflitto. Identità, interessi, culture

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