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Alberto F. De Toni e Luca Comello, Prede o ragni. Uomini e organizzazioni nella ragnatela della complessità

Utet Libreria, Torino, 2005

copertinaCome Dante, nel mezzo del cammino della loro vita, uomini e organizzazioni si ritrovano spesso in una selva oscura. La selva oscura è la complessità del reale in cui tutti siamo immersi. Quando la vita scorreva lentamente come un pigro fiume, la complessità esisteva, ma non veniva percepita. Oggi tutti se la sentono addosso, perché il ritmo si è fatto serrato come un torrente vorticoso.
Per comprendere la complessità, sfruttare le opportunità in essa racchiuse e gestire gli inevitabili rischi, a partire dalla seconda metà del secolo scorso è andata diffondendosi una nuova teoria scientifica, la teoria della complessità. Essa, prima di essere un argomento in piena ascesa nell’interesse degli scienziati di tutto il mondo, rappresenta un tentativo di risposta al senso di inadeguatezza che percepiamo nonostante il continuo accumulo di conoscenza. È una sfida per ciascuno di noi ed è una sfida per le nostre organizzazioni, alla ricerca del loro senso, in una continua ridefinizione delle loro opportunità.
Prede o ragni si propone di presentare al lettore i principi fondamentali dell’affascinante teoria della complessità e le sue implicazioni sull’approccio tradizionale alla gestione delle organizzazioni. È un prezioso manuale per comprendere cosa sta succedendo e un invito a tentare di adattare il nostro sapere alla nuova realtà. La verità è nella rete: gli autori nel recepire questo messaggio utilizzano la conoscenza di decine di autori, portando il lettore per mano con grazia in questa selva selvaggia, senza strade e con infiniti trabocchetti, e aiutandolo a comprendere e addomesticare la complessità.
Al fine di privilegiare la chiarezza, il testo, pur mantenendo il rigore di un lavoro teorico, è accompagnato da numerose immagini, che costituiscono un effettivo valore aggiunto nella migliore tradizione del pensiero visivo: una figura vale più di mille parole.
Il lettore ritrova nella prima parte del testo i concetti espressi dai più importanti studiosi di complessità, razionalizzati secondo sette principi. È chiamato perciò a confrontarsi con costrutti intellettualmente stimolanti, quali ad esempio quelli di auto-organizzazione e orlo del caos, spesso descritti attraverso le parole fedelmente riportate degli scienziati della complessità, o attraverso metafore e citazioni provenienti da mondi anche molto diversi tra loro. Come ascoltare un coro, ricco di mille voci.
Nella seconda parte del libro viene proposto un modello per l’applicazione della teoria della complessità al management delle organizzazioni. Ai sette principi della teoria della complessità vengono fatti corrispondere altrettanti principi del management della complessità. Gli autori cercano di suscitare nel lettore la piena consapevolezza di un futuro non prevedibile e della necessità di forti discontinuità, in una logica in cui azioni e reazioni si alimentano in modo ricorsivo. L’equilibrio va dimenticato, si trova solo nelle cose morte. La vita e tutto ciò che da essa deriva è lontana dall’equilibrio, è alla ricerca continua del nuovo e dell’improbabile, unico modo per sopravvivere. Un messaggio coraggioso ma realistico che può diventare la bussola degli uomini e dei manager del futuro.
Ricorrendo a una metafora la complessità viene immaginata come una ragnatela, in cui si può recitare la parte del protagonista – il ragno, che sfrutta i vantaggi della tela – oppure la parte delle vittime sacrificali – le prede della ragnatela, imbrigliate in essa. Per essere ragni, uomini e organizzazioni sono chiamati a intraprendere un viaggio affascinante e allo stesso tempo rischioso all’orlo del caos, con la consapevolezza che la strada non è predefinita, ma il cammino si fa andando.
Prede o ragni si rivolge a tutti coloro che hanno il coraggio di accettare la sfida della complessità, con l’auspicio che immaginazione e creatività consentano loro di vincerla: il futuro appartiene a chi sa immaginarlo.

Alberto F. De Toni è professore ordinario di Strategia e gestione della produzione e di Gestione dei sistemi complessi presso l’Università di Udine. È presidente del corso di laurea di Ingegneria Gestionale e direttore del Complexity Management Research Programme.

Luca Comello è stato project researcher in programmi di ricerca europei del Laboratorio di Ingegneria Gestionale su temi quali complessità, creatività, innovazione e change management. Attualmente lavora nella direzione Research & Technology Development della Illycaffé di Trieste.


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