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Quando la creazione di common ground diventa una questione di pubblica amministrazione

di Marianella Sclavi (Ottobre 2004)

Questo articolo descrive il programma di riqualificazione urbana nel quartiere Oltreisarco-Aslago di Bolzano che il Comune di questa città ha affidato al consolidato tandem “Avventura Urbana”, associazione di Torino specializzata in programmi di progettazione partecipata, e Marianella Sclavi, esperta in Ascolto del Territorio e Gestione creativa dei conflitti, del Politecnico di Milano.
Si tratta di una impostazione altamente innovativa da molti punti di vista:
1.per le metodologie di coinvolgimento degli abitanti (Large Groups Interaction Methods, come l’Open Space Technology)
2. per il coinvolgimento diretto di un alto numero di dirigenti della Pubblica Amministrazione.
3. per l’interesse a trasporre suggerimenti nati da questa impostazione nel quartiere di Oltreisarco-Aslago alle linee programmatiche dell’intera città di Bolzano (Piano Strategico).
L’articolo chiarisce un concetto quasi sempre lasciato nel vago e cioè le connessioni fra politiche inclusive, che danno voce alle minoranze e alle diversità, e riforma della Pubblica Amministrazione: senza quest’ultima ( che la progettazione partecipata aiuta a delineare ) le iniziative di progettazione partecipata rimangono episodiche , “carnevalesche” le definisce l’autrice. Se uno degli scopi fondamentali della progettazione inclusiva o partecipata è oggi la creazione di common ground, cioè di sentimenti di comune appartenenza fra diversi, questo scopo può essere raggiunto solo se tali pratiche diventano “ordinaria amministrazione” nella vita dei singoli cittadini e nei rapporti fra cittadini e strutture dei servizi e della amministrazione

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