di Stefano Pollini. / scritto il 22-03-2006
Sul Corriere della Sera di venerdì scorso, 17 marzo, il prof. Giorgio Rumi sottolineava la scelta di Papa Ratzinger di rinunciare nel suo stemma alla tiara con le tre corone che simboleggiano il triplice potere del Papa: padre dei re, rettore del mondo, vicario di Cristo. «Ora invece c’è una mitra, per la verità bruttina – commenta Rumi- Ma il fatto di avere le insegne di un vescovo, a parte le chiavi, non è una piccola cosa. Il triregno c’era dai tempi delle Crociate. E ora è scomparso, come a segnare una maggiore vicinanza ai vescovi: siamo davvero al primo Papa del nuovo millennio, esistono segni indicativi di un progetto o d’una speranza...».
E’ un passo indietro rispetto ad una posizione di potere che ridefinisce i limiti della Chiesa e il suo ruolo. Rimangono ancora da capire quali effetti potrà produrre questo gesto che per ora è soprattutto simbolico e quali possono essere i principali destinatari: se è un gesto rivolto più all’interno per ridefinire il ruolo del Santo Padre rispetto ai colleghi Vescovi, o rivolto più all’esterno per segnalare un diverso ruolo politico della Chiesa. Rimane comunque il fatto, non banale, della rinuncia a un simbolo di potere che può preludere a posizioni di apertura e a nuove possibilità evolutive - ancora da verificare – ma che paiono volte più a sostenere l’ambiguità che il conflitto genera grazie all’accoglienza dell’altro (hospes-hostis), che alla difesa di una posizione consolidata in cui il conflitto viene sostanzialmente negato.
(Stefano Pollini)