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Con l'acqua alla gola.

di Ugo Morelli. / scritto il 20-03-2006

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Si apre il quarto forum mondiale sull’emergenza dell’acqua e pone l’attenzione su uno dei conflitti più profondi del nostro tempo.
L’incontro organizzato dal Consiglio mondiale dell’acqua si occuperà di alcuni dati drammatici come il fatto che un miliardo di persone al mondo non ha accesso all’acqua potabile. Ciò vuol dire che quelle persone non dispongono di 20 litri di acqua al giorno ad una distanza inferiore ad un chilometro dalla propria residenza. Mentre, inoltre, due miliardi e seicento milioni di persone non dispongono di servizi sanitari, nei paesi ricchi, con uno scarico di toilette utilizziamo tanta acqua quanta ne basta per un giorno ad una persona, nei paesi impoveriti. Gli interessi economici in gioco sono molti, dal momento che il valore dell’industria idrica è, oggi, pari al quaranta per cento di quella petrolifera. Uno dei campi di maggiore rilevanza per la costruzione di una scienza dei conflitti è quello della vivibilità del pianeta e il tema dell’acqua ne è un esempio evidente. L’acqua è fonte di vita e di morte, non solo quando manca, ma anche quando ne alteriamo le forme di utilizzo o quando incidiamo sul clima in modo da perturbare gravemente le manifestazioni dei fenomeni atmosferici. Per molte ragioni siamo, perciò, con l’acqua alla gola e senza un’adeguata cultura del conflitto applicata alle regole, all’educazione, agli stili di vita e alle politiche di disuguaglianza rischiamo di essere sommersi o assetati.

(Ugo Morelli)