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Metalinguaggio, azione, immaginazione

Evoluzione cosciente e conflitti cognitivi
di Ugo Morelli (Dicembre 2005)

"Chaque chose s'efforce de perséverér
dans son étre"
[Baruch Spinoza]

Noi esseri umani siamo quegli esseri che si distinguono per il fatto di non coincidere con se stessi. Siamo nell'emergenza mentre strappiamo lampi di trascendenza alla persistenza. Celebriamo così il sacro rito del conflitto di esistere. La nostra priorità distintiva è perciò nella ricerca delle vie dell'immaginazione. Il primato a cui tendiamo si riconosce nel sentire la mancanza e anticipare l'emergenza, vivendo il conflitto con la rassicurazione della persistenza. Il bisogno di sicurezza prende sovente il sopravvento e genera reificazione. Realtà inventate dall'uomo vengono così trasformate in "cose" immutabili. Il disordine evolutivo viene trasformato in ordine naturalizzato, "come se" fosse immutabile. Il suo cascame più pervasivo è il senso comune, che si presenta a chi in esso è immerso, come teoria. Il vincolo della dipendenza non neutralizza però l'autonomia che è una cifra generativa dell'immaginazione della natura umana.

Il metalinguaggio, come aspetto di quell'autonomia distintiva, è una delle condizioni per mettere in discussione l'ordine naturalizzato.

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