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Langer, Alexander

Nato il 22 febbraio 1946 a Sterzing/Vipiteno (Alto Adige/Südtirol). Giornalista, traduttore, insegnante. Collabora fin da giovanissimo con varie riviste, associazioni, iniziative civiche. Impegnato fin da giovanissimo per la convivenza interetnica e l'autonomismo democratico in Alto Adige. Dal 1978 viene eletto nel Consiglio provinciale e della Regione Trentino-Alto Adige, da ultimo nella "Lista verde alternativa per un altro Sudtirolo - Grüne alternative Liste fürs andere Südtirol". Negli anni '80 è tra i promotori del movimento politico dei Verdi in Italia e in Europa, come forza innovativa e trasversale. Partecipa ad un intenso dialogo di ricerca con la cultura della sinistra, dell'area radicale, dell'impegno cristiano e religioso, delle nuove spiritualità, di aree non conformiste ed originali che emergono anche tra conservatori e a destra, o da movimenti non compresi nell'arco canonico della politica. Deputato al Parlamento europeo dal 1989, rieletto nel 1994, primo presidente del neo costituito Gruppo Verde europeo. Si impegna soprattutto nella politica estera e di pace, per relazioni più giuste Nord-Sud ed Est-Ovest. Viaggi e missioni ufficiali in Israele, Russia, Brasile, Argentina, ex-Jugoslavia, Libia, Egitto, Cipro, Malta.
Viene rieletto nel 1994.
Aumenta via via il suo impegno nel conflitto in ex-Jugoslavia, sostenendovi le forze di conciliazione interetnica. Il 26 giugno si reca a Cannes con altri parlamentari per portare ai capi di stato e di governo un drammatico appello: "L'Europa muore o nasce a Sarajevo". Al censimento del 1981 e 1991 Alexander Langer, che si era sempre dichiarato di madre lingua tedesca, rifiuta di aderire alla schedatura nominativa che rafforza la politica di divisione etnica. Con questo pretesto nel maggio '95 viene escluso, senza troppo scandalo, dalla candidatura a Sindaco di Bolzano, la sua città.
Decide di interrompere la sua vita il 3 luglio 1995, all'età di 49 anni. Riposa nel piccolo cimitero di Telves/Telfes (BZ), accanto ai suoi genitori.