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La democrazia come discorso pubblico

Oliver Stone, Il Manifesto dell'11 gennaio 2005 / scritto il 12-01-2005

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La democrazia come discorso pubblico

Oliver Stone, Il Manifesto dell’11 gennaio 2005, presentando a Roma il film Alexander, sulla vita di Alessandro Magno, commenta il fatto che sia stato prodotto esclusivamente con soldi europei, avendo suscitato polemiche negli Stati Uniti, soprattutto perché rappresenta esplicitamente l’omosessualità dell’eroe, ma anche, secondo il regista, perché presenta una visione complessa della storia. «Il fatto è che quotidiani come il New York Times – afferma Stone - sono convinti che la storia siano Il Gladiatore o Troy mentre sappiano bene che ne rappresentano solo una dimensione fantastica. Gli americani non conoscono né ricordano la Storia, neppure la propria nonostante sia così breve. La maggioranza di loro crede ancora che sia stato Saddam Hussein a abbattere le Twin Towers: ecco allora che l'unico punto di interesse diventa il fatto che Alessandro sia gay. Il mio film invece vuole ripercorrere alcuni anni del suo impero viaggiante. Il vero problema è che oggi negli Stati uniti alcune idee non possono circolare». «L'imperialismo del cinema americano si traduce nel fatto che non si vede mai sullo schermo la realtà del paese. Non si vedono operai, disoccupati, marginali, problemi di ogni tipo. È un po' come accadeva nel realismo sovietico o come accade in genere nei regimi, si mette in atto una negazione della realtà. E la democrazia finisce con essere un bambino nato morto». Oliver Stone ci presenta un’idea di democrazia come possibilità di discussione pubblica molto semplice e concretamente applicata a fenomeni culturali e di intrattenimento.

(Antonio Castagna)

Fonte: Il Manifesto dell'11 gennaio 2005

http://www.ilmanifesto.it