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Se i fatti soccombono alla fede

Frank Browning dopo avere evidenziato come la guerra in Iraq sia stata preceduta da operazioni poco chiare, oscure e illegali, dà una sua lettura delle torture e degli eccessi dell’occupazione americana. / scritto il 11-10-2004

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Frank Browning dopo avere evidenziato come la guerra in Iraq sia stata preceduta da operazioni poco chiare, oscure e illegali del governo e dei servizi segreti americani, dà una sua lettura delle torture e degli eccessi dell’occupazione americana. Come mai tutto questo, a un certo punto diventa possibile? Si chiede. L’autore evidenzia come in tutti i conflitti del passato, se pure gli attori avessero interpretazioni diverse dei fatti, tuttavia condividevano almeno le stesse informazioni. I fatti erano cioè certi. Il cambiamento è dovuto a suo avviso al predominio della fede sulla ragione. Le azioni di guerra sono giustificate, agli occhi dei neoconservatori americani consiglieri del Presidente, da un fine superiore che giustifica qualsiasi atto. “Il buio della conoscenza emerge quando non ci può essere una griglia condivisa di informazioni comuni, quando non solo l’interpretazione e il significato sono in conflitto, ma quando il pensiero basilare preclude l’accettazione anche dei fatti più elementari”. E conclude: “Quando l’ontologia manda in frantumi l’epistemologia non sorprende che si rimanga con poco più della fascinazione abominevole”.

Fonte: “Diario” del 5 settembre 2004, (pp. 10 – 11).

(Antonio Castagna)

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