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L'umiltà necessaria per capire ed agire

Vandana Shiva, Il Manifesto del 7 gennaio 2005 / scritto il 10-01-2005

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L’umiltà necessaria per capire ed agire
Scrive Vandana Shiva su “Il Manifesto” del 7 gennaio 2005: “Mentre l'India e altri paesi necessitano di farmaci generici a basso costo per affrontare l'emergenza di sanità pubblica che lo tsunami ha lasciato dietro di sé, il governo ha emesso un decreto sui brevetti che impedirà la produzione di medicine a basso costo dal 1° gennaio 2005. Ironicamente, lo tsunami ha fatto emergere l'incongruità tra il mondo della globalizzazione delle corporations e il pianeta delle persone. Il decreto indiano sui brevetti è stato approvato lo stesso giorno in cui il disastro colpiva le nostre coste, dimostrando che la globalizzazione delle corporations è guidata da forze incapaci di dare una risposta a ciò che accade alle persone e alle loro vite. Lo tsunami è un campanello d'allarme per l'umanità: non possiamo continuare a dormire a occhi aperti, nella folle corsa alla privatizzazione dei beni pubblici. Se tutto il cibo e tutta l'acqua saranno ridotti a merci controllate e soggette al libero mercato dalle corporations globali a fini di profitto, come farà la società a nutrire gli affamati, come farà a dare l'acqua agli assetati?
La vulnerabilità di milioni di persone richiede che robusti sistemi pubblici forniscano cibo e acqua, assistenza sanitaria e medicine. Le esigenze di beni e servizi pubblici per l'assistenza e la riabilitazione ci portano in una direzione completamente diversa dalle pretese di privatizzazione del Wto e della Banca mondiale. Lo tsunami ci ricorda che non siamo meri consumatori in un mercato che tende al profitto. Siamo esseri fragili e interconnessi, e abitiamo un pianeta fragile. Questo è un richiamo alla responsabilità e al dovere nei confronti della terra e di tutte le persone. Lo tsunami ci ricorda che sulla terra siamo tutti interconnessi. La compassione, e non il denaro, è la valuta del nostro essere uniti. Soprattutto, esso ci richiama all'umiltà, ci ricorda che davanti alla furia della natura siamo impotenti.”

(Antonio Castagna)


Fonte: Il manifesto, 7 gennaio 2005

http://www.ilmanifesto.it