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"Good night and good luck": occhi nuovi per vedere come metodo per conoscere

di Antonio Castagna / scritto il 28-09-2005

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Good Night and Good Luck, racconta la vicenda del capo della testata giornalistica della CBS Eduard R. Murrow, interpretato da David Strathairn, e della sua redazione, alle prese con il senatore Joseph Mc Carthy, l’uomo che, negli anni 40’ e 50’ scatenò negli Stati Uniti una sorta di caccia alle streghe anticomunista.
Il film è girato in bianco e nero, i dialoghi sono essenziali. Il regista è George Clooney, che interpreta la parte di Fred Friendly, il principale collaboratore di Murrow. I protagonisti sono giornalisti che fanno il loro mestiere di raccontare, andando a cercare le notizie nelle pieghe di una realtà che non sembra offrire granché, nell’America anestetizzata dell’epoca. La colonna sonora è perfetta.
Il film sembra percorso da due linee principali di conflitto: una è quella più evidente, contro il senatore; l’altra riguarda la trasformazione del ruolo della televisione da strumento di informazione ed educazione a quello di mezzo per l’intrattenimento.
Murrow e la redazione della CBS, una delle poche che, nel periodo del cosiddetto Maccartismo, trovò il coraggio di opporsi al temutissimo senatore, sono attenti ad attaccare il senatore sempre sul metodo inquisitorio, sulle procedure arbitrarie, che portavano a giudicare cittadini americani come pericolosi per la sicurezza nazionale a partire da labili indizi e lontane frequentazioni con ambienti della sinistra. Murrow e i suoi, sono attenti a evidenziare la violazione dei diritti civili del senatore e della commissione del Senato da lui presieduta, evitando di assumere posizioni che potrebbero essere facilmente confuse con l’ideologia, del tipo: ognuno ha diritto di essere comunista, se lo vuole. L’operazione di Murrow e i suoi è in apparenza molto semplice. Si limitano a porre al senatore domande che nessuno osa porre e utilizzano, come risposta, le dichiarazioni che lo stesso senatore ha rilasciato nel tempo. Quest’operazione permette di creare un corto circuito rispetto alla banalizzazione che copriva gli atti persecutori mentre, al contempo, legittima la possibilità di porre e porsi domande inedite.
Nel far questo Murrow ha l’abilità di non travalicare mai il confine che ne farebbe una questione personale, inoltre, è ben attento a coprirsi le spalle con il Direttore del Network e a evitare di difendere esplicitamente personaggi comunisti o vicini ai comunisti per evitare trappole. Nel film Murrow non appare come un eroe, ma come un giornalista il cui compito è quello di porsi e porre domande.
La sua abilità è evidenziata dall’atteggiamento del conduttore del telegiornale, Hollenbeck, interpretato da Ray Wise, che invece vorrebbe reagire, attaccando frontalmente, alle insinuazioni e accuse che appaiono su alcuni giornali della destra conservatrice contro la sua persona. La difficoltà a definire una posizione capace al contempo di tenere il conflitto per lungo tempo e non trasformare la sua angoscia in guerra, porta alla fine Hollenbeck a fare del male a se stesso togliendosi la vita.
L’altra linea conflittuale emerge all’inizio e alla fine del film, in due scene che fanno da cornice. Murrow, anni dopo la fine del Maccartismo, invitato alla premiazione di un’associazione di giornalisti, tiene un discorso secco e preciso, come è nel suo stile, dove denuncia il cambiamento dei palinsesti che stanno trasformando la televisione in uno strumento per “divertire”, “intrattenere”, “isolare”. La qualifica di Murrow, come capo della testata giornalistica, era quella di capo dei servizi educativi, e nel suo intervento finale viene fuori con chiarezza lo scontro tra un’idea e un modo di fare televisione e l’idea che finirà per diventare dominante. Quest’ultima battaglia, è superfluo dirlo ora, è stata vista con chiarezza, ma è stata perduta, tanto che nessuno oggi accuserebbe la televisione di divertire, intrattenere e isolare: è un dato scontato. Anche in questo caso, l’abilità di Murrow è quella di porre la questione, ricostruendo una cornice di senso e significati che i suoi (e i nostri) contemporanei hanno smarrito.
Ai tempi di Murrow, era scontato anche che i comunisti fossero pericolosi per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti e che andassero perseguiti ed eliminati a costo della violazione dei diritti civili. La relazione tra osservare con occhi nuovi ciò che sembra scontato e innescare conflitti appare, nel film, molto evidente e forse più che la denuncia del ruolo della televisione, è proprio l’accostamento e l’intreccio delle due situazioni conflittuali che permette al film di illuminare, oltre alle singole vicende narrate, il processo che ci porta all’acquiescenza e al silenzio.

(Antonio Castagna)